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“Il Fiume a Nord” di Carlotta De Melas

Ultimo Aggiornamento: 24/11/2011 20:04
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Recensione di Alessandro Iascy "Giugumenta"



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Cosa potrebbe succederti viaggiando verso Il Fiume a Nord?

Me lo sono chiesto sin da quando ho visto per la prima volta la copertina di questo romanzo. Carlotta De Melas, autrice del libro, già lo scorso 27 Settembre ci aveva anticipato qualcosa dicendoci:

“Non lo definirei propriamente fantasy, ma piuttosto d’avventura. Ho cercato di affrontare il tema dell’amicizia, dello sviluppo tecnologico e della guerra. L’argomento che più ho apprezzato, e si legge tra le righe, è il tema dell’amore, non tanto come coppia, ma di una madre adottiva nei confronti di colei che il suo cuore sceglie come figlia. Ho cercato di raccontare tutto questo in maniera semplice e divertente. All’interno di una cornice steampunk.”

Vediamo innanzitutto la trama.

La storia racconta le vicende di una bambina di nome Diara abitante della città di Fes, centro di commerci e scoperte scientifiche. La piccola Diara, orfana dei genitori, vive con la zia e la cugina una vita povera di felicità. La zia infatti non le dimostra affetto e il rapporto con la cugina è tutt’altro che roseo. Per dare un pizzico di avventura alla propria esistenza allora la piccola prende il brutto vizietto di andare in giro per il mercato rubando qua e là qualunque tipo di oggetto. Ma una mattina uno di questi piccoli furti le cambia la vita. Un mercante si accorge del suo furto alla bancarella dei libri e la segue deciso a fargliela pagare. Disperata Diara cerca rifugio all’interno di un aeronave e quando si accorge che il pericolo è finalmente scampato si rende conto di non poter più tornare indietro perché il velivolo in cui si trova ha già preso il volo. Fortuna o destino vogliono che la nave scelta come nascondiglio da Diara sia la fantastica Peaceful Willow. Una nave composta da un equipaggio fuori dal comune: Il capitano Sergej Nobillier, su una sedia a rotelle meccanica, e sua figlia Marlene, Tangela, la ragazza con la chiave da carillon che le esce dalla schiena, Abel, il ragazzo con il braccio sputafuoco e addirittura un criceto e un cavallo meccanico. La Peaceful Willow è una nave di mercanti e soprattutto di scienziati capaci di creare oggetti fuori dal comune… Inizia così l’avventura di Diara che presto si accorgerà voler diventare una scienziata ed un’avventuriera, scoprirà quanto è brutta la guerra e soprattutto si renderà conto di avere un ruolo fondamentale per la salvezza del mondo…

Bene, inizierei dicendo che il romanzo è assolutamente godibile da un pubblico adulto ma che certamente si tratta di una storia rivolta ai ragazzi. La trama è molto (forse anche troppo) lineare e quasi del tutto priva di colpi di scena. Di contro però l’autrice è stata in grado di costruire un intero mondo ricchissimo di elementi fantastici davvero ben congeniati. Ogni luogo in cui la Peaceful Willow atterra è un mondo costituito da elementi fantastici che si fondono con elementi steampunk. Fiori alimentati da lacrime, animali meccanici, un isola sul dorso di una balena e case costruite con conchiglie e oggetti impensabili o tenute in aria da mongolfiere. Solo per citare alcune delle cosa fantastiche in cui vi imbattere leggendo questo romanzo. Oltre ai luoghi e agli oggetti anche i protagonisti hanno parecchi elementi steampunk come ali di ferro, innesti meccanici, braccia alimentate da benzina da cui è possibile far uscire il fuoco e tanto altro ancora. Inoltre non sarà affatto difficile per il lettore affezionarsi agli strani protagonisti con la loro grande umanità celata dal ferro degli innesti tecnologici. (tra i miei preferiti certamente il criceto meccanico Dante con la sua depressione e le manie suicide)



Dietro il gran mondo fantastico e ai personaggi creati da Carlotta De Melas si sviluppa una storia semplice ma ricca di sentimenti che combattono tra loro. L’amore, inteso come quello che c’è tra uomo e donna che l’amore di una mamma verso una figlia adottiva. L’odio e la paura che la guerra riesce a portare nei cuori della gente e l’innocenza di chi vede il mondo con gli occhi di una bambina. Una bambina, come Diara, che desidera vivere l’avventura della sua vita e di cui, senza rendersene conto, diverrà la protagonista più importante.

Certamente l’autrice mostra ampissimi margini di miglioramento, soprattutto a livello stilistico. Spesso le vicende vengono risolte in modo troppo semplicistico e la narrazione e le descrizioni lasciano quasi sempre troppo spazio all’immaginazione del lettore. La mia valutazione è comunque sicuramente buona trattandosi di un romanzo per ragazzi. Ma anche in questo caso si poteva sicuramente fare di meglio. Resto però assai fiducioso riguardo i futuri romanzi di Carlotta De Melas perché comunque è stata una lettura molto piacevole e divertente.

Concludendo consiglio Il Fiume a Nord a tutti quelli che amano i fantasy poco impegnativi, con poche descrizioni e con molta fantasia. Uno steampunk molto soft ma ricco di colori, emozioni e tanti mondi da esplorare e immaginare!

Salite a bordo della Peaceful Willow e buon viaggio!





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