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12 - Recensione Anime: "Hakushaku to Yousei” (Il conte e la fata) di Tani Mizue

Ultimo Aggiornamento: 05/10/2011 21:01
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05/10/2011 21:01
 
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di Valentina Bellettini



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Di bell'aspetto e niente più.

Domenica scorsa ho cominciato a guardare quest'anime, attirata dalla bellezza dei disegni, dal suo essere breve (solo 12 episodi), e ovviamente per via della trama prettamente fantasy. La storia è ambientata nell'epoca Vittoriana, e ha come protagonista la giovane Lydia Carlton, un "dottore delle fate", ossia una specialista in grado di vedere tutte le creature magiche. Trattandosi di un raro mestiere, la ragazza è presto contattata da un misterioso giovane che, deposte le mentite spoglie e la facciata da vittima, rivela d'essere il Conte Edgar J. C. Ashenbert, e ha bisogno del suo aiuto. Non si tratta di una semplice richiesta, ma di un obbligo: Edgar mira a diventare il nuovo Conte Cavaliere Blu (nobile titolo che gli consente di avere possedimenti nelle Terre delle Fate), ma per far sì che le fate lo riconoscano come tale, deve trovare l'antica Spada dei Merrow, nascosta in un luogo sconosciuto raggiungibile solo decifrando gli enigmi scritti nel linguaggio delle fate. Questa trama, però, si risolve nel giro di quattro episodi. Cosa succede poi è presto riassunto: proposte di matrimonio e corteggiamenti a go-go (da parte di Edgar a Lydia), entrata in scena di un rivale in amore (la fata - maschile - Kelpie), cospirazioni da parte di una certa "Scarlett moon", e la contesa del titolo di Conte Cavaliere Blu tra Edgar e un nuovo e sinistro figuro, Ulysse, anche se il vero nemico, colui che sembra abbia compromesso il futuro di Edgar fin da bambino, è il cosiddetto "Principe". Ed ecco perché ho valutato l'anime con sole due stelle: questo "Principe" è solo un nome, non si sa nulla su chi sia, su cosa esattamente abbia fatto, e mentre Edgar e Lydia si perdono nell'ennesima "briciola di sfogo amoroso", si continua a nominare questo "Principe" e la storia (non) finisce! Detesto quando si lasciano le domande in sospeso: quella non è una conclusione.

Non sembra che ci sarà una seconda serie, ed è stata solo girata un'altra serie anime dal titolo "Hakushaku to Yousei special" che vede i protagonisti in versione chibi, mentre il manga è ancora in corso, e solo in Giappone, dove sono usciti, per ora, quindici volumetti. In realtà nemmeno l'anime è edito in Italia, infatti l'ho visto con i sottotitoli in italiano realizzati da Sarulandia Fansub che devo dire hanno fatto un ottimo lavoro inserendo anche le note specifiche quando si tratta di spiegare termini legati a miti celtici quali Morrow, Kelpie, Banshee, eccetera. Chiaro che, nonostante la non-conclusione mi infastidisca parecchio, non è solo quello il motivo per cui ho dato un voto così basso. C'è anche la delusione nel constatare che più che un fantasy, si tratti di un puro romance, uno shojo: il lato fantasy è un semplice sfondo, le creature fantastiche fanno brevi apparizioni, ed è tutto incentrato sui battibecchi tra Edgar e Lydia; lui così insistente nel conquistarla, lei così testarda nel rifiutarsi (che petulanti!). E allora via con le innumerevoli sequenze di sguardi: mamma mia quante volte che ci si limita a inquadrare i loro occhi o i visi contornati da sfondi sbriluccicanti! Aggiungiamo il triangolo amoroso con la fata Kelpie (ragazzo che diventa un impetuoso cavallo nero) che tra l'altro Lydia aveva precedentemente rifiutato, nonostante sembri che ora un pensierino lo faccia, più qualche episodio dove la vita dell'amato/a è in pericolo, e prontamente l'innamorato/a si sacrifica, un pizzico di gelosia causata da vecchi rapporti come quello di Edgar con Ermine, e la vicenda di un Anello di Luna, che in stile "un diamante è per sempre" doveva essere recapitato da non-si-sa-chi a Edgar come promessa d'amore, ma che lui poi dona a Lydia (dopo averlo strappato a Kelpie che voleva usarlo allo stesso scopo).

La mia valutazione è giustificata anche, e soprattutto, per dei "buchi" nella storia: ho accennato al passato di Edgar, oscuro non solo per quanto riguarda il suo rapporto con Ermine, sorella del suo sottoposto Raven, ma anche perché si fa cenno a degli esperimenti che egli ha subito, addirittura nel cervello, poi lo si tralascia, così come non è approfondito il fatto che suo padre uccise tutti i membri della famiglia per poi suicidarsi (per questo Edgar perse il suo titolo), e il fatto che il sottoposto Raven abbia ucciso tante altre persone (per cui all'inizio sembrava che l'assassino fosse Edgar); a tal proposito, va inoltre ricordato che all'inizio i protagonisti sono costantemente inseguiti da un tizio, anch'esso dalla parte del fantomatico "Principe", che li perseguita tanto e poi svanisce nel nulla, non si sa come e non si sa perché. Non solo, anche la vicenda dell'Anello di Luna nasce da non si sa dove: penso che dopo aver tirato in ballo due graziose fatine (Marigold e Sweetpea) come corrieri espresso, fosse il minimo mostrare anche il volto di colei che aveva fatto la proposta, senza considerare che, come può non avere conseguenza il fatto che la fata (regina?) non veda arrivare il promesso sposo? A detta delle due fatine, non adempiere a tale compito provocherebbe chissà cosa!

Insomma, se guardiamo al contenuto, la storia non è affatto sviluppata in maniera sufficiente, eppure le basi per farlo ci sarebbero. Ad esempio, Raven, il ragazzo al servizio di Edgar che è posseduto da uno spirito assetato di sangue, non riesce a controllarne l'impulso omicida, ma in un discorso con Lydia lui chiede se per ipotesi lei dovesse diventare il suo padrone, riuscirebbe a non ordinargli di uccidere? Lo dice come se fosse un suo intimo desiderio, come se in realtà non volesse farlo... insomma, prometteva bene. La fata/cavallo nero Kelpie, anche lui poteva essere sviluppato in maniera diversa: facendo parte della Unseelie Court (fate maligne) dava a intendere che fosse un nemico, invece aiuta Lydia e Edgar in più di un'occasione, specialmente sul finale; sembra un po' incoerente, ma questa è sempre colpa della superficialità con cui è gestita la vicenda. Un'altro personaggio che mi è piaciuto è la Banshee, specie con la vicenda delle sue lacrime d'ambra: lì sì che c'era magia! Ma anche in questo caso ho notato una certa frettolosità nel risolvere la questione. Ho invece trovato di poco spessore il pittore Paul, mentre il fatato gatto Nico che si crede un gentiluomo è una piacevole mascotte. In conclusione, penso che il problema dell'anime sia proprio il numero limitato di episodi, infatti ci sono diversi casi dove la sigla d'apertura e di chiusura sono integrati nel proseguimento della storia, quasi si dovessero recuperare i minuti (nemmeno le sigle sono poi un granché, sia a livello di sequenze animate sia come testi; forse si salva giusto la musica dell'opening). Chissà se la storia sia più completa nella light novel da cui è tratto l'anime, tuttavia è questo lo svolgimento che si è dato agli eventi principali, continuasse o meno, i "buchi" resterebbero e si andrebbe avanti con la storia del "Principe" tralasciando il resto. Consigliato solo a chi cerca una storia senza troppe pretese, e dei bellocci da strapazzare con gli occhi.




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